Un narrare commovente ma mai nostalgico, anzi lancinante nel ricordo di comportamenti parentali segnati dal principio di autorità di un padre che parlava poco e comandava, a trascinare una giovane donna indietro, in un mondo che oggi ci sembra lontano non solo nel tempo ma addirittura nello spazio, come fossero usanze e linguaggi di altra gente.
Tutto ciò che è stato viene scelto e raccontato dall’Autrice per conoscere meglio se stessa e per cercare di dar esistenza a ciò che andrebbe perso, in un legame indissolubile tra individualità e collettività. In questo ripensare il padre con gli occhi di quand’era bambina e ragazza, in questo “corpo a corpo” con l’immagine interiorizzata nel ricordo, coglie oggi preoccupazioni, motivazioni, sentimenti e valori che allora nella contrapposizione esistenziale non poteva riconoscere. È l’effetto terapeutico della memoria unita alla scrittura, che è lacerante, ma dà senso al senso.
RECENSIONE de Il Gazzettino:
RECENSIONE de Il Piccolo:
RECENSIONE su Iuncturae:
http://www.iuncturae.eu/2020/08/11/la-memoria-e-il-segreto-della-parola-ritrovata/
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