Vita di famiglia, anche oltre la vita. Memoria e fantasia suppliscono: autentici i rimpianti, virtuali i piaceri, il ménage è più o meno lo stesso: straniato, più che stravolto. Un aldilà pre-(o post-)cristiano, dove ci si interroga sul perché della morte (stipendium peccati?) e sulle cose ultime (il “maxiprocesso generale”) ma molto più sulle prossime (e ancora terrene): i progetti della Premiata Impresa Paradiso. Che ne sarà del pozzo che ospita, ciascuno nel suo loculo, nonni figli e nipoti con i propri e reciproci rimorsi, fissazioni, chimere? Che sono i fantasmi d’un secolo e più, i fantasmi d’Italia dall’unità ad oggi: le colonie, il fascismo, le guerre, il boom economico, l’affarismo che non risparmia neppure i morti… Nessuna passione spenta, i sette (poi otto personaggi, e l’avo Giovanni, e i congiunti ancora vivi, i “fuorusciti” e i “foresti”) compendiano, nel bene e nel male, la nostra storia – in chiave critica soprattutto nei confronti della modernità e dei suoi guasti, a cominciare da quelli urbanistici e ambientali. Ma del mondo di quassù hanno ugualmente nostalgia, se de profundis lo vagheggiano e lo replicano, o forse altro non ne conoscono, o altro non c’è. A meno che il Sistema…
Mario Turello
RECENSIONE di TANIA CARLINI sul blog La valigia del tempo:
https://valigiadeltempo.blogspot.com/2021/03/recensine-premiata-impresa-paradiso-di.html
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