“E mi dico: non è proprio questo la biografia? Una logica artificiosa che imponiamo a “una successione incoerente di quadri”?”
Milan Kundera
Fino a che punto una biografia può essere veritiera? Molti sostengono che non lo può mai, e forse hanno ragione. Ma a me interessa confrontarmi con la discontinuità e la frammentarietà della vita, accettando da subito il suo esser fatta di istanti, di bagliori colti nel loro splendore transitorio. Il mio intento è di adoperarmi per ridare spessore a esistenze che rischiano di sfocare all’interno di una nebulosa composta di ombre, di evocare, anche solo a tratti, per “quadri incoerenti”, come suggerisce Kundera, alcuni momenti di una vita, intessuti inevitabilmente di gioia e dolore, di piccole banalità quotidiane o di attimi insperati e meravigliosi, che a volte dipendono da un contesto storico generale ma in altri casi sembrano sfuggire a logiche strettamente temporali. Mi piacerebbe che questo lavoro venisse letto con lo stesso spirito gioioso che mi anima nella ricerca dei documenti e delle testimonianze, poiché se è vero, e per me lo è, che ogni esistenza vale per se stessa, nella sua individuale rilevanza, essa non può che trasmettere quel flusso di energia che l’ha sospinta nello scorrere del tempo, nel bene o nel male che ha attraversato.
(dall’introduzione di Marina Giovannelli)
RECENSIONE di Carmen Gasparotto su IUNCTURAE.EU
http://www.iuncturae.eu/2021/01/02/sulle-tracce-di-gasperina-una-biografia-congetturale/
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