Dalla postfazione:
«Ho avuto il privilegio di leggere il pregevole lavoro di Martina Delpiccolo quando ancora si lasciava esplorare nelle vesti di una tesi di laurea importante sia per la mole dei documenti esaminati che per le intuizioni con cui l’autrice ha innervato le sue inedite e originalissime architetture. Una voce carpita e sommersa. Fino ad oggi almeno, perché grazie all’impegno di questa talentuosa ricercatrice friulana, ora rivisto e riorganizzato sotto veste di saggio, potrà raggiungere mani avide di sfogliarlo e occhi curiosi di poterlo finalmente compulsare. Ci mancano, oggi, figure di intellettuali come Sibille. Questo e molto altro ancora emerge dalla ricerca meticolosa, appassionata, compiuta da Martina Delpiccolo. Consapevole che il suo lavoro abbia il profilo di una ricerca donna, in quanto: «l’insieme delle sue parti tende a delinearsi al femminile, assumendo le sembianze, il carattere, l’intelletto di una donna». Appunto. Sibille come Martina. Un bell’incontro. Un’intersezione che lascia ben sperare.»
Angelo Floramo
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