Le Storie di partigiani senza confini ci portano in tutte le regioni dell’ex Jugoslavia. Nelle pianure, sui monti e sui mari di quel paese, dappertutto troveremo combattenti antifascisti italiani: sulle isole di Lissa, Curzola, Brazza ed altre degli arcipelaghi dalmati; intorno alle cittadine di Jajce, Livno, Banja Luka, Breza e in tantissime altre località della Bosnia ed Erzegovina; nel Montenegro e nel Sangiaccato, nella Lika e in Slavonia, in Macedonia, nel Kosovo, in tutta la Serbia fino a Belgrado e oltre, a Zagabria e in Slovenia. Dappertutto sparsero il sangue i garibaldini italiani. Li incontriamo perfino nel cielo, alla guida di aerei da caccia dell’aviazione di Tito.
Questo libro ne racconta le storie, spesso raccolte dalla voce dei protagonisti, storie di fratellanza nella lotta tra italiani e jugoslavi. Un’epopea senza confini che è particolarmente importante conoscere, oggi, per contrastare il rinascente nazionalismo e il revisionismo storico.
RECENSIONE di PIERINO MARAZZANI sul sito giordanobrunomi.wordpress.com:
https://giordanobrunomi.wordpress.com/31-recensioni-di-opere-con-prima-edizione-nel-2020/
“Ottimo saggio storico corredato da note bibliografiche e appendice fotografica in cui si narrano le travagliate vicende delle migliaia di soldati italiani che, dopo l’8 settembre del 1943, scelsero di combattere a fianco dei partigiani jugoslavi contro le armate nazifasciste.
L’autore, nato in provincia di Napoli nel 1928, fu un raro caso di italiano emigrato nell’ex-Jugoslavia, dove svolse la professione di giornalista, storico e traduttore. Contro ogni revisionismo storico sottolinea questa importante esperienza di solidarietà fra popoli di lingua e religione diversa che anticipa gli ideali federalisti europei. Superando tali storici steccati, a migliaia sacrificarono la loro vita lottando contro la barbarie nazifascista che insanguinò tutta la ex-Jugoslavia con le più truci rappresaglie, di cui il libro fornisce vari esempi, che eguagliano per ferocia quanto avvenuto a Marzabotto.
Nel testo non mancano riferimenti alle truppe dell’Armata Rossa che liberarono l’ex-Jugoslavia fra il 1944 e il 1945 e all’aiuto fornito da missioni militari alleate. Tra le 45 foto, da segnalare quella rarissima, la n° 42, di un tricolore con la stella rossa (Pola 1945).”
Pierino Marazzani, dicembre 2020
RECENSIONE di GREGORIO PICCIN
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