Dal settembre 1944 ai primi giorni dell’aprile 1945 fu operativo nel territorio del Friuli-Venezia Giulia, presso la Caserma “Piave” di Palmanova, uno dei più importanti centri di repressione antipartigiana istituito dall’occupatore nazista con lo scopo di debellare la vivace ed organizzata attività della Resistenza della Bassa friulana. Odorico Borsatti, tenente a capo di un plotone di volontari italiani e tedeschi della SS, ed Ernesto Ruggiero, comandante di una compagnia della Milizia di Difesa Territoriale ne furono i principali responsabili operativi. La loro attività si tradusse in un’azione repressiva che vide il susseguirsi incessante di rastrellamenti, saccheggi, arresti, torture, e fucilazioni arbitrarie che seminarono il terrore nelle campagne friulane, portando all’arresto e alla morte di centinaia di persone tra partigiani e civili. I processi intentati nel dopoguerra a carico degli uomini della Caserma divengono oggi strumenti importanti per analizzare e valutare nel dettaglio una delle più violente e controverse storie che attraversarono la regione nel periodo dell’occupazione nazista, riportando alla luce la voce e la testimonianza dei protagonisti e vittime di quei fatti.
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