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LA TERZA LETTERA

15,00 

GLI SCRITTI DEL COMANDANTE PARTIGIANO LUCIANO PRADOLIN “GOFFREDO” PRIMA DI ESSERE FUCILATO E IL SUO CARTEGGIO CON GABY VINCENT

 

di SIGFRIDO CESCUT e MARTINA TIBERTI

Prefazione di GIANFRANCO PAGLIARULO

 

Il libro ricostruisce il carteggio di Luciano Pradolin inserendolo nella storia della Resistenza del Friuli Occidentale. Gli autori danno risalto agli eventi che hanno coinvolto il comandante partigiano “Goffredo” in prima persona, soprattutto quelli che vanno dall’inizio della lotta partigiana di Liberazione alla fine della Repubblica partigiana della Carnia. Il recupero di tutte le lettere è stato possibile grazie al lavoro di conservazione dei nipoti di Luciano Pradolin: Paolo Grillo e Alessio Christian Pradolin.

 

42 disponibili

Prima della sua esecuzione per mano dei fascisti, Luciano Pradolin, il comandante partigiano “Goffredo” del Battaglione ‘Val Meduna’, scrive due lettere: una alla madre, la maestra Domenica Crozzoli di Tramonti di Sopra, e una alla sorella Caterina “Rina”, che maestra stava per diventare.
Luciano Pradolin muore fucilato dai fascisti repubblichini all’alba dell’11 febbraio 1945, con altri ventidue compagni, davanti al muro del cimitero di Udine. Quando gli sparano la raffica mortale Luciano ha in tasca la foto della giovane fidanzata francese Gaby Vincent. Una foto dalla quale non si separa mai, che è stata restituita alla famiglia dopo la sua morte. La foto di Gaby è ‘La terza lettera’ dal carcere, quella che Luciano non può e non vuole spedire: non vuole ferire la ragazza che ama, rendendola partecipe della sua tragedia. Questa lettera mai inviata è l’ultima arma di Luciano contro la morte, l’unica ribellione possibile davanti a una condanna certa, e forse Luciano spera pure che Gaby, prima o poi, lo dimentichi per rifarsi una vita.

 

Martina Tiberti, 39 anni, è laureata in Economia Politica e in Lettere Moderne.
Si è formata come redattrice e traduttrice presso lo studio editoriale di Oblique. Nel gennaio del 2025 ha fondato l’agenzia letteraria Macao Spix insieme a Giuditta Lorenzini, dove lavora come editor e traduttrice. Negli ultimi anni ha scritto e portato in scena cinque opere teatrali e alcuni adattamenti. I suoi racconti sono stati pubblicati in diverse antologie e sulle riviste L’Inquieto, Narrandom, LetterateMagazine, Split. Svolge inoltre attività di traduttrice letteraria e scouting freelance di autori in lingua inglese, prevalentemente di testi new horror, weird e fantascienza. Nel tempo che le resta è musicista.
Sigfrido Cescut, 71 anni, ragioniere, impiegato e operaio, ora pensionato, è vicepresidente provinciale dell’ANPI, giornalista pubblicista. Collabora da 28 anni al Messaggero Veneto con servizi giornalieri collegati all’attualità e alla cultura del Pordenonese e del Friuli Venezia Giulia. È ricercatore e divulgatore di testimonianze e memorie sulla storia contemporanea e specifica del territorio. Ha scritto numerosi saggi storici, in particolare sulla Resistenza partigiana nel Friuli Occidentale.

 

Anno

2025

Autore

Martina Tiberti, Sigfrido Cescut

Lingua

Italiano

Pagine

120

Formato

14 x 21 (cm)

ISBN

9788832153620

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