Prima di offrirsi in dono agli altri, questi versi sono stati lo strumento di una ascesi personale. Essi fanno fede di un impegno proteso a rendere chiari e partecipabili i sussulti e i tumulti del cuore, secondo la poetica di un diarismo magico e insieme accorto, il cui fine, esposto quasi con pudore, sarebbe circoscritto al solo intento di mettere un po’ di ordine nell’affollarsi psichico delle intuizioni e delle inquietudini.
(dalla prefazione di Gianfranco Scialino)
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