Da buono storico Valerio Marchi non si stacca dalle fonti mai: in ogni sua pagina vi sono precisi riferimenti ai documenti o ai giornali presi in considerazione. Questo suo metodo estremamente rigoroso offre un quadro di riferimento molto vivace, che ci permette di vivere gli avvenimenti narrati come se fossero contemporanei a noi.
In questo ultimo libro che raccoglie, riunisce e integra molto opportunamente alcuni contributi su Elio Morpurgo, il “sindaco ebreo”, l’autore tocca un tema di grande interesse: il destino e le contraddizioni di un ebreo italiano che fu sindaco di Udine, deputato, sottosegretario di Stato e senatore, che aderì al fascismo e che fu brutalmente assassinato dai nazifascisti nel 1944. In questa parabola quasi emblematica ci sono molte delle caratteristiche tipiche degli ebrei tra Ottocento e Novecento: il loro entusiasmo, l’inserimento riuscito nella società che li circondava, il loro successo, la loro colpevole adesione al fascismo, il tradimento, la morte… Temi forse più adatti ad una tragedia greca piuttosto che ad un ritratto di storia civile e sociale.
Riccardo Calimani
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