Sapere che No dome modòn è una frase che si può leggere con lo stesso significato tanto iniziando da sinistra quanto da destra, non ti cambia la vita. Riuscire a mettere insieme trenta righe di prosa senza mai usare la lettera a non ti dà il Nobel. Scoprire che lâ tal mar a fâs mâl più che un pregiudizio è una frase che usa sempre la stessa vocale non ti arricchisce la conoscenza interiore. Si chiama giocare con le parole. Lo ha ispirato, senza neppure saperlo, Raymond Queneau (si legge “chenò”) con il suo laboratorio di letteratura potenziale (Oulipo), ed è molto consigliato, specialmente in caso di: allergia alle grammatiche, alla koinè, alle coniugazioni e alle grafie istituzionali; sbadigliamenti; non saper come passare il tempo; lunghe attese dal medico, per il treno o l’autobus; perdita di telefonino; nausea della televisione. Tenerlo a portata dei bambini.
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