Ed è così che, “serrando e disserrando” le segrete cose del bel tempo andato, egli riesce a regalarci quell’inedita visione del mondo che solo i menestrelli hanno in dote. Né tuttavia i suoi sono dei divertissements da dozzina, che anzi comportano vasta dottrina, acuto giudizio e, last not least, uso sagace degli strumenti del poiein: linguistici retorici e soprattutto metrici. Nonostante le punture caustiche del suo asper iocus l’autore non intende tuttavia ledere l’autorità della grande storia, anche se questa, egli afferma, rimane ben lontana dalla verità a cui tuttavia continuamente tende.
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