Il “Movimento dei Finanzieri Democratici” nasce nell’aprile del 1976 dall’iniziativa di Vincenzo Montenegro che si oppone all’insofferenza, manifestata dalle gerarchie, nei confronti dei finanzieri studenti, ai quali non viene concessa la fruizione delle 150 ore e spesso subiscono il trasferimento d’autorità. Nel 1994 è stata fondata l’Associazione “Progetto Democrazia in Divisa” per porre le premesse della costituzione di un sindacato a cui segue, nel 1998, la nascita dell’Associazione “Movimento dei Finanzieri Democratici”. Obiettivi sono: una maggiore trasparenza degli atti amministrativi, detenuti dai comandi del Corpo, mediante una corretta applicazione della Legge nr. 241/1990; una maggiore democratizzazione della struttura; la sindacalizzazione e la smilitarizzazione della Guardia di Finanza, attualmente una struttura amministrativa organizzata su modello militare, unica al mondo. Ad essa sono demandati anche compiti che esulano da quelli economico-fiscali: ordine pubblico, controllo del territorio, pattugliamento marino ed aereo delle coste, vigilanza e soccorso in montagna, vigilanza e difesa militare delle frontiere, scorte e compiti di polizia giudiziaria, lotta al crimine organizzato anche con reparti speciali di intervento. Troppi compiti, che in gran parte sono già competenza di altre forze di polizia o di forze armate. Ciò determina la formazione di un apparato elefantiaco e fortemente militarizzato.
Il presente lavoro vuole rendere testimonianza dell’azione dei Finanzieri Democratici, che hanno cercato di rendere più snella questa struttura (dotata persino di un servizio segreto interno, denominato Servizio Informazioni) e che spesso, pur muovendosi in un ambito legale ed istituzionale, sono stati ostacolati in vari modi e persino definiti “sovversivi”.
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