Trent’anni fa, nel manicomio di Udine, c’erano delle persone condannate all’oblio. Non avevano alcun diritto, se non quello ad una sopravvivenza disperata. Erano gli Irrecuperabili del Reparto Dieci, destinati a scomparire frettolosamente dentro la fortezza vuota dell’istituzione. Nelle cartelle cliniche si liquidavano in poche righe. Alcuni di loro, però, poterono sperimentare una straordinaria esperienza di vita. Furono aiutati a scoprire se stessi, a esprimere le proprie qualità. Poterono sperimentare un rapporto basato sul rispetto e non sulla sopraffazione. Poi con la legge 180/78 l’”Istituzione” segregante è finita.
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