Capitolo 1
Un generale, uno di quei pupazzi buffi, brutti, tutti bottoni, alamari, medaglie, specchietti per allodole. Tuttavia un generale in carne ed ossa, di quelli che prima sono stati colonnelli e prima ancora capitani. Un generale con un passato glorioso quanto basta, un presente così così, pieno di responsabilità. Il futuro è sempre tutto da vedere, guai a farsene un’idea preconcetta, o finisci col trascurare il presente. Quelle storie che finisce tutto bene, oppure tutto finisce male e intanto non t’impegni, prendi la vita sottogamba, con le conseguenze che si possono immaginare.
Il nostro generale invece si deve impegnare, del resto è un tipo che non si tira indietro. Passato glorioso, si diceva, o poco ci manca. Folate di ricordi, sciabolate in terra d’Africa, orde di nemici vittoriosamente respinte, un paio di ordini gridati di furia, ma di quelli oculati, che certi neanche a pensarci una mezz’ora, e poi la situazione di stress, adrenalinica, da cui scaturisce il guizzo vincente, la trovata tattica che ribalta il risultato, per quanto possibile, da cui la soddisfazione del dovere compiuto, l’autocompiacimento per la strabiliante performance.
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