Può apparire strana questa raccolta di Daniele Grassi, un prosimetro, alternarsi di prosa e poesia, antico e raro genere letterario, in una lingua e uno stile che riportano a poeti del passato. Daniele invece è giovanissimo, e qui pubblichiamo le sue prime poesie, risalenti ancora all’adolescenza. Segnate da un dramma famigliare che percorre e si intravede in tutti i suoi versi, parlano di lui ragazzo, delle sue aspirazioni, delle sue passioni e desideri, di filosofia e di normale umanità, delle sue idee sulla religione e sull’amore, in un modo a cui non sono estranee anche l’invettiva sociale e l’autoironia.
La rima ritrovata, la ritmica classica riscoperta e riproposta in tutte le sue varianti, se al primo approccio possono spiazzare la nostra moderna abitudine al verso libero, con il proseguire della lettura acquistano una valenza che arricchisce e precisa i significati, inusitata corrispondenza di senso e di stile.
Lo stile “antico” e a tratti ingenuo dunque non inganni: l’ispirazione e le motivazioni del suo scrivere sono del tutto moderni, di una profondità straordinaria non solo per l’età, ma anche per i tempi che viviamo.
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