Rimasta vedova di Cristoforo Mussinano, cramar come lo furono il padre e il nonno e come lo saranno i figli maschi, Maria Straulino Mussinano si vede costretta a reggere da sola le sorti, i beni ed i commerci della propria famiglia. È la seconda metà del ‘700 e non sono molte le donne della Carnia, anche di famiglia illustre e benestante, che sanno leggere e far di conto. Maria è così orgogliosa di questa sua prerogativa che la fa immortalare in un ritratto ad olio. Una decisione che prende dopo un travagliato dialogo con se stessa, ma che difende con forza, come tutte le decisioni che sarà costretta a prendere, in solitudine, guidando la propria famiglia attraverso gioie e dolori, pace e guerra, fino oltre gli ottant’anni. Un delicato e vivido affresco di una Carnia orgogliosa dei propri intraprendenti mercanti, i cramars, della sua indipendenza amministrativa e della tenace lotta contro una natura ostile quanto straordinaria.
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