Piersante fece il conto. Otto case, quattro abitate e quattro pericolanti, due stalle, un rustico e un laboratorio. Anciis era tutta lì, rannicchiata in quello spazio stretto per far più posto possibile alla terra da coltivare. Boz prese il mazzo di carte e diede il via al primo giro.
«Novità al commissariato?» chiese l’altro a metà della prima partita.
«Un morto ammazzato.»
«Non c’era sul giornale.»
«Trovata stamattina.»
«Giovane?»
«Settantasei, mi pare.»
«Ah, beh, allora ha solo anticipato di poco la partenza. Dove?»
«Anciis, conosci?»
«Bei legni da quelle parti. Com’è morta?»
«Ancora non lo sappiamo» mentì l’ispettore, che al bar più di tanto non dava confidenza. «Ce lo diranno tutti quegli scienziati che ci ronzano attorno» disse per cambiar discorso.
«Eh, al giorno d’oggi voi siete diventati semplici imbrattacarte. Si risolve tutto a computer o in laboratorio, ormai» constatò Sfondat. «Mia» aggiunse, chiudendo la prima mano.
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