[…] Il vantaggio consiste nel liberarsi da schemi e sovrastrutture formali per procedere liberamente nel tempo e nello spazio, come avviene appunto nell’atto del pensare, convocando a piacimento i personaggi per farli agire secondo le loro proprie ragioni, tutte plausibili, tutte motivate, tutte opinabili, all’interno di un particolare contesto.
Un’impresa tutt’altro che semplice, quando si pensi che le aporie ad essa sottese costituiscono alcuni dei nodi più dibattuti della ricerca filosofica del Novecento: la costituzione mutua e incrociata della memoria individuale e di quella collettiva, la relazione fra tempo, memoria e immaginazione, i rischi dell’eccesso di memoria…
Marina Giovannelli
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