Il racconto della storia della Rabska brigada – la Brigata di Arbe, unità partigiana formata dagli internati del campo di concentramento fascista di Rab (Arbe). Nonostante le terribili condizioni di vita – o meglio, di morte – in quello che fu probabilmente il peggior campo di concentramento italiano, il campo per internati sloveni, croati ed ebrei dell’isola di Rab (Arbe), con una mortalità più alta di quella di alcuni dei lager nazisti, tra gli internati la fiamma della ribellione e della speranza non muore. Non solo mettono in piedi una organizzazione di resistenza, ma riescono ad estenderla e rafforzarla sotto gli occhi dei loro aguzzini e nonostante i loro sforzi per ridurli allo stato di abbrutimento animale. Dopo l’8 settembre riusciranno così, con l’aiuto dell’organizzazione di Resistenza degli abitanti croati dell’isola, a liberarsi da soli e a disarmare l’intero presidio italiano dell’isola, per dar vita a una loro brigata partigiana dalla vita breve, ma dal valore simbolico e morale altissimo. L’autore, che fu il suo vice comandante, ce lo racconta con rigore storiografico, ma al contempo con la partecipazione di chi della vicenda fu protagonista, seguendo le tracce degli internati/combattenti della Rabska brigada fino alla fine della guerra.
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