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“OPERAZIONE PLUTONE”. Le inchieste sulle foibe triestine
Nella prima parte di questa ricerca, dopo lʼanalisi dellʼattività di recupero delle salme e delle indagini condotte quasi tutte dall’ispettore Umberto De Giorgi, vengono approfonditi gli iter processuali relativi alle esecuzioni sommarie avvenute presso le foibe di Gropada e di Padriciano e la foiba di Rupinpiccolo, evidenziando come non sempre le risultanze giudiziarie siano coerenti con quanto appare in altra documentazione.
La seconda parte è invece dedicata allo studio dei fatti che culminarono negli “infoibamenti” dellʼabisso Plutone, presso Basovizza: lʼAutrice ha analizzato assieme ad uno dei protagonisti, Nerino Gobbo, i documenti giudiziari e le varie testimonianze, contestualizzandoli nel periodo storico in cui si svolsero, in modo da dare una descrizione ancora inedita di quanto accadde nel periodo cosiddetto dei “40 giorni” di amministrazione jugoslava di Trieste. -
Ante Pavelić IL DUCE CROATO
Ante Pavelić, capo degli ustascia e dittatore, nel 1941, dello Stato Indipendente Croato. Una tragica meteora geopolitica destinata a concludere la sua parabola con la sconfitta dell’Asse nella seconda guerra mondiale. Attenzione particolare è dedicata ai rapporti fra Pavelić, Mussolini ed il Vaticano, la sua permanenza in Italia, i campi di addestramento degli ustascia in diverse regioni italiane, la politica di aggressione fascista verso la Jugoslavia, i crimini contro i serbi ortodossi ed il ruolo della chiesa cattolica nella fuga dei criminali di guerra dell’Asse.
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DA SANREMO ALLE FOIBE
Spunti di riflessione storica e culturale sullo spettacolo “Magazzino 18”
In questi mesi il cantautore Simone Cristicchi sta portando nei teatri di tutt’Italia e dell’Istria il suo spettacolo Magazzino 18, che dovrebbe parlare dell’esodo degli italiani dall’Istria e dalla Dalmazia; ma più che un lavoro artistico sembra un’operazione di propaganda politica supportata da un battage massmediatico senza precedenti per questo tipo di spettacoli, con un appoggio bipartisan dalla destra alla sinistra, funzionale alla riscrittura della Resistenza in queste terre del confine orientale e alla rimozione degli ideali di uguaglianza e fratellanza che la ispirarono.
interventi di:
Andrea Martocchia e Tamara Bellone, Claudia Cernigoi, Sandi Volk, Piero Purini, Wu Ming, Francesco Cecchini, Paolo Consolaro, Gilberto Vlaic
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FENOMENOLOGIA DI UN MARTIROLOGIO MEDIATICO
Le foibe nella rappresentazione pubblica dagli anni Novanta ad oggi.
«Nel periodo in cui ho cominciato a lavorare alla tesi, all’inizio del 2011, il concerto con i tre Presidenti a Trieste era avvenuto da pochi mesi e il progressivo ridefinirsi delle forze nell’agone politico lasciava indovinare che la “narrazione” delle foibe sarebbe andata incontro ad un periodo di relativa quiescenza, configurando la situazione ideale per l’inizio di un momento di riflessione quale il mio lavoro voleva costituire.
Questo libro rappresenta, attraverso una serie di correzioni, integrazioni e rielaborazioni rese possibili dalla disponibilità di alcuni esperti di storia dell’Alto Adriatico, un adattamento di quella tesi di laurea che ho discusso alla Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.» -
LA “BANDA COLLOTTI” – Storia di un corpo di repressione al confine orientale d’Italia
Storia di un corpo di repressione al confine orientale d’Italia
Istituito da Mussolini nel 1942 espressamente come corpo di repressione antipartigiana nella Venezia Giulia, l’Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza con sede a Trieste, fu l’unica struttura dedicata esclusivamente a tale scopo in Italia. Si distinse per l’efferatezza dei metodi, con l’uso sistematico della tortura negli interrogatori degli antifascisti italiani e slavi catturati, ma anche dei semplici sospetti, in una sequenza di orrori che percorre tutta la documentazione presentata.
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FRANC URŠIČ-JOŠKO – Un partigiano sloveno della Soška Dolina / Valle dell’Isonzo
Nell’ambito della lotta di liberazione del popolo sloveno dall’occupazione fascista e nazista, è qui descritta la vicenda personale e drammatica di Franc Uršič-Joško, comandante partigiano sloveno “di confine”, combattente su quella sua stessa terra attraverso la quale, successivamente, sorgerà la cosiddetta cortina di ferro, dal Muro di Berlino all’Adriatico, e spaccherà per decenni il mondo nei due blocchi contrapposti della guerra fredda. Il comandante Joško venne catturato dai nazifascisti, torturato ripetutamente e bruciato, il 7 aprile 1945, nella Risiera di Trieste/Trst, unico lager con forno crematorio in Italia. Di lui restano, a fondamentale testimonianza di lotta, amore per la libertà e giustizia fra i popoli, le lettere che clandestinamente fa avere, all’interno del carcere stesso, alle sue compagne di lotta e di prigionia.
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DALLE CATENE ALLA LIBERTÀ – La “Rabska brigada”
La “Rabska brigada”, una brigata partigiana nata in un campo di concentramento fascista
Dalle catene alla libertà è la storia della brigata partigiana nata nel campo di concentramento fascista per “slavi”, istituito dall’esercito italiano sull’isola di Rab (Arbe) durante la seconda guerra mondiale.
Mentre nel campo si compie la tragedia di migliaia di morti per fame, gli internati sloveni, croati ed ebrei organizzano clandestinamente la Resistenza e, dopo l’8 settembre ‘43, nasce la Rabska brigada, simbolo della riscossa dei popoli contro l’oppressione nazifascista. -
ROMANO IL MANCINO e i Diavoli Rossi
prefazioni di Federico Vincenti e Giorgio Cojaniz
all’interno “Cantata al Monco senza rima” di Luciano MorandiniUn libro che è un omaggio a tutti i gappisti dimenticati e perseguitati, nel dopoguerra, da una Repubblica senza memoria. Uno strumento per lottare contro il revisionismo storico imperante.
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NOME DI BATTAGLIA “CARNERA”
Storia del partigiano dei G.A.P. Arturo Nassig
Figlio di una famiglia contadina molto povera nel Friuli del ventennio fascista, soldato nella guerra di aggressione in Jugoslavia, partigiano gappista dopo l’8 Settembre, perseguitato nel dopoguerra dalla Repubblica nata dalla Resistenza e costretto all’esilio in Jugoslavia, la vita di Arturo Nassig, come tanti della sua generazione, è fortemente intrecciata con i grandi avvenimenti del XX secolo. Leggere la sua storia ci può aiutare a comprendere meglio le vicende di queste terre e del confine orientale di cui tanto si parla in questi anni in Italia, molto spesso senza cognizione di causa.
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LA FOIBA DEI MIRACOLI – Indagine sul mito dei “sopravvissuti”
Intorno alle vicende del confine orientale è in atto una propaganda forsennata, che prescinde da qualsiasi seria analisi storica e documentale e che ha come scopo la riabilitazione del fascismo. Il libro prende in considerazione una vicenda molto particolare, quella dei cosiddetti “sopravvissuti alla foiba”, come vengono identificati dalla vulgata foibologica e ricostruisce dal 1945 ad oggi la creazione della mistificazione, dimostrando come dall’immediato dopoguerra sia in atto un vero e proprio progetto di invenzione della storia.
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FOIBE
REVISIONISMO DI STATO E AMNESIE DELLA REPUBBLICA
Atti del Convegno: Foibe: La verità. Contro il revisionismo storico
Sesto San Giovanni (MI), 9 febbraio 2008 -
REVISIONISMO STORICO e terre di confine
Atti del Corso di aggiornamento. Trieste, 13-14 marzo 2006
Interventi di: Gino Candreva, Vanni D’Alessio, Anna Di Gianantonio, Costantino Di Sante, Boris Gombac, Alessandra Kersevan, Dario Mattiussi, Piero Purini, Renato Sarti, Giacomo Scotti, Marta Verginella, Sandi Volk.
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LA DISSOLUZIONE DEL POTERE
Il partito comunista sloveno e il processo di democratizzazione della repubblica
«Nell’affrontare la ricerca sugli anni Ottanta in Slovenia e sul difficile processo della sua emancipazione dalla Federazione jugoslava, Stefano Lusa si è trovato in una posizione privilegiata rispetto a tanti storici, impegnati nell’indagine del più recente passato. Avendo la Jugoslavia socialista cessato di esistere, la Repubblica di Slovenia ha deciso di ignorare la regola dei trenta anni e aprire i propri archivi senza (o quasi) alcuna restrizione. Ciò ha permesso all’autore de dare alla sua ricerca uno spessore che indagini di questo genere non hanno.»
dalla Prefazione di Jože Pirjevec
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OPERAZIONE FOIBE tra storia e mito
Un’unica lezione bisogna trarre da questi fatti: mai più nazionalismi, mai più violenze, mai più guerre; ed impari finalmente l’uomo, come diceva Brecht, ad essere un “aiuto all’uomo”.
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UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO FASCISTA. Gonars 1942-1943
Una storia che non può essere minimizzata, e che richiede una presa di coscienza collettiva degli Italiani e un suo inserimento anche nel patrimonio conoscitivo delle nuove generazioni.
Il 60° anniversario della liberazione del campo di concentramento di Gonars è l’occasione per la presentazione della pubblicazione che Alessandra Kersevan ha dedicato a questa vicenda.
Un libro nuovo che approfondisce i contenuti di “Oltre il filo” di Nadja Pahor Verri, edito nel 1993, grazie a documentazione inedita e ad una ricerca di grande interesse ed attualità, commissionata dal Comune di Gonars con il contributo della Provincia di Udine, che concorre ad un risveglio della nostra memoria atrofizzata in merito all’esistenza dei campi di concentramento per civili allestiti dal regime fascista durante il secondo conflitto mondiale.IV RISTAMPA