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Biografie (6)
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SULLE TRACCE DI GASPERINA Una biografia congetturale
La realtà oggettiva si limita a mostrare evidenze e in nessun luogo, nemmeno nelle cronache più dettagliate, è dato leggere i segreti del cuore, i dubbi della mente, i sogni che accompagnano chi abbia sensibilità e intelletto; tuttavia ogni vita è riconoscibile come unica, diversa da ogni altra, con un suo particolare mistero e un suo ‘colore’. Ogni biografia, in definitiva, ambisce a cogliere questo tratto rivelatore del chi è stata una persona.
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UNA VOCE CARPITA E SOMMERSA. Bruna Sibille-Sizia
LA STORIA PERSONALE E ARTISTICA DI UNA GRANDE SCRITTRICE FRIULANA
«Bruna Sibille-Sizia, la nostra prima e miglior narratrice in prosa degli anni Cinquanta, nonché, in assoluto la più rimossa della letteratura friulana in lingua italiana – e ci sarà ben da farci sopra un piccolo pensiero -.»
Tito Maniacco
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LE OPEROSE ROGGE DI UDINE
LA LUNGA STORIA DEGLI OPIFICI E DEI MULINI NEL BORGO DI SANT’OSVALDO
Un percorso di immagini e parole dai fiumi alle antiche rogge e ai canali che attraversano Udine. Una ricerca storica per far conoscere un patrimonio ambientale, sociale ed economico in una prospettiva di conservazione e valorizzazione della città e dei suoi quartieri.
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FRAMMENTI DI UNA CADUTA
Frammenti di una caduta è un’autobiografia filosofica, una serie di riflessioni sul tempo, sulla precarietà del vivere, ma anche dello scrivere.
Un percorso di vita intellettuale sviluppato per anni in un intimo dialogo dell’Autore con i pensatori classici e contemporanei sul senso dell’esistenza personale e sui destini dell’umanità.
Una scrittura che rispecchia la complessità e il dramma della “caduta”, ma attraversata dalla leggera autoironia che consente di guardare in sé stessi con materialistico distacco. -
FRAMMENTI SULLA GUERRA – Industria e neocolonialismo in un mondo multipolare
Con i contributi di: Gregorio Piccin, Rossana De Simone, Claudio Giangiacomo, Gabriel Moreschini, Geraldina Colotti, Antonio Mazzeo
Questo lavoro collettivo intende proseguire il progetto di ricerca avviato con Se dici guerra… (ed. Kappa Vu, 2014) ponendo l’accento sugli sviluppi dei vari aspetti che compongono il più spregiudicato processo produttivo globale: la guerra. Industria, governi, alti vertici militari e media mainstream stanno consolidando un modello di belligeranza privatizzato basato sulla “professionalità” e su narrazioni capovolte che vedono l’occidente “civile e democratico” obbligato a difendersi da minacce che assumono caratteristiche sempre più asimmetriche e ibride. Questo nuovo approccio comunicativo post ’89 è servito a mascherare il rilancio dei fatturati dell’industria di riferimento in crisi dopo il collasso del Patto di Varsavia e a restituire senso alla Nato, un’alleanza militare divenuta repentinamente obsoleta e fuori tempo.
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DA GLADIO A COSA NOSTRA
Storie di traffici d’armi, corruzione, mafia, banche e servizi segreti tra Capaci e Sarajevo
Secondo il giudice fiorentino Pier Luigi Vigna, la mafia può entrare in possesso, di armi chimiche, (acquistandole da gruppi di criminalità organizzata che operano nei paesi dell’Est), nucleari e batteriologiche. La notizia è di per sé gravissima e diviene ancora più sconvolgente se messa in relazione con le dichiarazioni del ministro della sicuerzza della Federazione Russa, secondo cui sono i servizi segreti occidentali ad arruolare e foraggiare i boss locali favorendo il traffico di valuta falsa, armamenti e droga. Esiste quindi una connection nucleare tra Cia, spie russe, gladiatori italiani, servizi segreti, certa massoneria, mafiosi nostrani e legati ai cartelli colombiani, trafficanti di stato del mondo arabo, uomini politici corrotti e una fitta rete di personaggi che costituiscono la base su cui poggia questo impressionante progetto. Questo libro indaga soprattutto su quanto avviene in uno snodo strategico di questi traffici di morte, il Nord Est e il confine orientale.
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CONFERENZA NAZIONALE SULL’AMIANTO
Atti del Convegno Nazionale sull’Amianto, Monfalcone 12/13 novembre 2004
a cura del Comitato Promotore A.E.A.
Associazione Esposti Amianto
ALSOLE
Associazione Lavoro Società & Legislazione
CGIL, CISL, UIL e INTESA SNALD SNOP -
COME SCORRE IL FIUME – KAKO JE REKA TEKLA
Libro fotografico a cura del Centro Studi Nediža
Uredil Študijski center Nediža
Progetto: Alvaro Petricig
Projekt: Alvaro Petricig
Coinvolgente libro fotografico nato dal ritrovamento, in una vecchia casa di Osgnetto (San Leonardo, Benecia / Valli del Natisone), di una serie di foto che oltre all’ingiuria del tempo hanno subito anche quella dell’acqua.
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CASANOVA GOURMET
Viaggio con un goloso libertino nel secolo dei lumi
Cucina, cultura e seduzione, ospiti di Giacomo Casanova e del secolo dei Lumi, il ‘700. Commensali d’eccellenza Goldoni, Algarotti, i fratelli Verri, Lorenzo da Ponte e Voltaire oltre a due famosi viaggiatori Goethe e Charles de Brosses. Ma soprattutto uno studio sulle abitudini gastronomiche di Giacomo Casanova. Ne emerge come l’uomo simbolo di un secolo di sfarzo, trasgressioni e libertinaggio fosse, in realtà, di abitudini alimentari semplici, quasi popolaresche. 20 capitoli che spaziano da Mangiar di magro a Seduzioni ebraiche, da Buongustaio o mangione a Sesso e spuntini, con un ricettario finale di una quindicina di piatti che Casanova, nella sua Histoire de ma vie, dice di aver gustato.
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CARMEN The Land of Dances
26 pagine di fumetto illustrato da Guido Carrara + CD musicale – musiche originali di Claudio Cojaniz
I Diavoli Rossi furono una formazione partigiana della GAP: agì prevalentemente nella bassa friulana tra il 1943 ed il 1945. Era comandata da Gelindo Citossi, detto il Mancino. Ad essa ed ai valori che la Resistenza Italiana da sempre esprime, l’orchestra Red Devils si ispira e ne fa gioioso e forte riferimento. La vicenda narrata dai fumetti di Guido Carrara, ricorda una delle azioni più rocambolesche mai compiute da tutta la resistenza: il Mancino con uno stratagemma (travestì i suoi uomini da fascisti e finse di farsi arrestare) liberò i prigionieri del carcere di via Spalato a Udine. I Red Devils liberano il paese Land of Dances dal dittatore (anche loro usano lo stesso stratagemma per infiltrarsi e ribaltare la situazione), che vuole impedire ogni forma di musica libera, con una serie di provvedimenti coercitivi.
Claudio Cojaniz
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SE DICI GUERRA… Basi militari, tecnologie e profitti
Con i contributi di: G. Alioti, G. Casarrubea, R. De Simone, T. Di Francesco, M. Dinucci, A. Mazzeo, A. Pascolini
Un sindacalista, uno storico, un geografo, un fisico, due giornalisti, un’ex lavoratrice del comparto militare industriale, un amministratore locale toccano in questo lavoro collettivo i vari aspetti che compongono il mosaico della guerra permanente: la storia dell’atlantismo, la disinformazione mirata, gli eserciti professionali, le nuove dottrine della Nato, l’espansione delle istallazioni strategiche statunitensi in Italia, lo stato di fatto del nucleare militare e delle industrie d’armi.
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IL VERSO ALLA STORIA tra rime & cantilene – Il Medioevo e oltre
Con il suo lepido contromanuale fatto di rime e cantilene Renato Damiani entra da alternativo nel Millennium medievale, per riproporne con ironia e humour luci e ombre, miti ed eroi, gagliardi paladini e cigliuti filosofi, voluttuose regine e predicatori apocalittici, papi teocrati e imperatori sacrileghi: variegata e multiforme turba di Dio e di peccatori. E lo fa con lo spirito del giullare a cui è lecito mettere in canzone, e quindi canzonare, anche i più grandi personaggi del passato.
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LA MIA CASA È DOVE SONO FELICE
Storie di emigrati ed immigrati
Uliano è emigrato illegalmente in Jugoslavia nel 1947. Ahmed è entrato in Italia senza un permesso di lavoro nel 1989. Luigi ha creato una fabbrica in Canada, dove vive da cinquant’anni. Naiaga ha creato una fabbrica in Friuli, dove vive da quindici anni. Ana vuole diventare cittadina italiana per poter votare, perché se si vota ci si sente piu’ partecipi della vita sociale. Vittoria ha vissuto diciassette anni in Germania, ma si è sempre sentita un’immigrata. Bozidar ha dovuto lasciare la Bosnia per colpa della guerra e oggi suo figlio parla l’italiano meglio del serbo-croato. Il bambino di Ines ha imparato prima il tedesco dell’italiano, perché in Svizzera il figlio di uno stagionale era un clandestino e la famiglia che lo teneva in incognito era svizzera-tedesca. Storie di emigrazione di un’epoca lontana alcuni decenni e storie di emigrazione di tempi piu’ recenti. Storie che hanno per punto di incontro il Friuli, la regione piu’ segnata dall’emigrazione nella storia italiana dell’ultimo secolo e mezzo e una tra quelle dove piu’ marcata è la presenza di immigrati.
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IL PROFUMO DEL PANE
nella Bassa friulana attraverso le vicende dei mulinârs di Muzzana
a cura di Francesca Gregoricchio
Questa è la storia di tre generazioni di mulinârs del Mulino di Muzzana del Turgnano. Gioie e dolori raccontati dalle testimonianze degli ultimi discendenti e da documenti amorevolmente conservati. Un tornare ad un tempo che non c’è più, attraverso un vivido affresco di una parte della Bassa friulana contadina, legata ai ritmi di una natura a volte prodiga a volte terribilmente avara. Ma è anche un tassello della grande storia, quella che ha lasciato ferite profonde nel tessuto sociale durante l’occupazione nazi-fascista; quella che ha visto la tenace riscossa con la lotta partigiana e poi i giorni della ricostruzione con la speranza in un nuovo futuro. E il Mulino di Muzzana e la sua gente sono sempre fra i protagonisti. Immagini di un mondo raccolte anche dai ricordi di un bambino che, oggi adulto, conserva ancora dentro di sé l’inebriante profumo del pane che nasceva dalle farine di quel Mulino.
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PASSAGGI IN PIANURA / Crossing the plain
I lavori di bonifica sono un complesso di azioni e di reazioni che oppongono la forza e l’ingegno umano all’azione spontanea della natura. Il rapporto che lega questi due inseparabili antagonisti, è regolato solo superficialmente da leggi meccaniche. Il linguaggio della bonifica è invece un paesaggio ricco di parole poetiche, filosofiche, letterarie e anche solo squisitamente estetiche.
Immagini dall’archivio Fotografico Storico Del Consorzio Di Bonifica Bassa Friulana /
Pictures from The Historical Archive Of The Lower Friuli Drainage BoardTraduzioni / Translation : TIM LACHIN (texts), ELIZABETH CHIRCOP (afterwords)
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L’IDEOLOGIA FRIULANA critica dell’immaginario collettivo
Forse questi occhi crudeli sono il solo modo intelligente che possa avere uno scrittore per amare il proprio paese.
Tito Maniacco
con otto articoli dell’autore pubblicati su stampa dal 2000 al 2007
e sette immagini di Danilo De Marco -
LE KRIVAPETE DELLE VALLI DEL NATISONE un’altra storia
Forse è dimora di una Dea
ogni luogo sospeso
dove tutto si rinnova
e tutto è come un tempoDee, donne sacre, donne selvatiche, donne d’erbe, maghe, streghe, benandanti, eretiche. In questo studio l’autrice ricompone l’affascinante e multiforme identità delle Krivapete, misteriose figure femminili custodite gelosamente nel silenzio delle Valli del Natisone, all’estremo confine orientale del Friuli con la Slovenia. Un percorso ed un pensiero singolare che, reinterpretando senza pregiudizi le vicende storico-mitico-simboliche delle Krivapete restituisce alle stesse, nello spazio e nel tempo, la dignità dei più ampi miti universali ed il diritto alla storia.
Dalla sacralità dell’archetipo femminile nella cultura della Dea Madre del Neolitico, alla svalutazione dell’essere donna “diversa” nella cultura post-pagana dei secoli successivi. Una precisa analisi che unisce rigore scientifico e leggerezza poetica. -
VARECHINE
Storie di donne, di braccianti e partigiani
Terzo “viaggio” di Gino Dorigo fra storie di donne. Il denominatore comune è sempre la memoria di un possibile cambiamento dello stato delle cose non solo a livello individuale ma anche collettivo. Qui si parla di ragazze che con un lavoro molto faticoso e con lotte generose hanno reso il mondo più pulito di come lo avevano trovato. Donne che fanno emergere un forte sentimento di appartenenza per i luoghi della loro vita. Queste “figlie del popolo“, lottando contro lo sfruttamento e contro la dittatura del fascismo, difesero la loro dignità personale e anche quella della collettività locale.
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SCIAQUONEIDE
Poema epico/goliardico
“Gli scherzi, l’avventure, i gran furori, le cortesie, l’audaci imprese io canto, le sbronze formidabili e gli amori degli “Sciaquoni” tergestini, tanto famosi un tempo e carichi d’allori che della goliardia furono vanto, perché non vada persa la memoria dei Grandi Maestri, né la loro gloria. Di fare si vantavan gli Sciaquoni come gli antichi “Clerici Vaganti”: andarsene pel mondo bighelloni sprovvisti totalmente di contanti. Goliardi per metà, metà barboni, facevan come i frati mendicanti: vivevano di questua e di cicale, perché far le formiche porta male”.
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FIGLIO DEL SECOLO
Un bambino attraversa la cronaca e la storia di alcuni borghi della città di Udine, capitale dell’antica Patria del Friuli, negli anni fra il 1932 e il 1945, nel ribollire della storia europea, ricorda gli odori, i suoni, i rumori, i colori di una vecchia città nel passaggio traumatico fra fascismo, guerra, occupazione tedesca e guerra partigiana in un collage di momenti di vita quotidiana, citazioni di antichi documenti cittadini, letture e visioni di tremolanti pellicole nei cinema locali.
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UNO SPETTRO DA AMARE Intervista con Alda Merini
Intervista con Alda Merini
Prefazione di Angela Pianca – Vignette di A. Vascotto
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METIX BABEL FELIX
Scopo di MetiX Babel FeliX è cercare di decostruire le politiche legate ai discorsi identitari e di appartenenza e, nello stesso tempo provare ad attivare teorie e pratiche politiche di imbastardimento e di creazione, quel complesso di pratiche inventive singolari e molteplici che possiamo provocatoriamente chiamare sensibilità planetarie metiX-remiX-babel-feliX.
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LA MINIERA E IL CANARINO
VERZEGNIS 1878-79
«Senti podestà: ti racconto una roba. Nelle miniere quando vanno giù, si portano dietro un canarino, che se l’aria comincia a avvelenarsi la bestia muore, e allora è segno che non bisogna andare avanti. Qui il canarino sta morendo, ma siccome dicono che lui è difettoso e non l’aria, allora lo faranno visitare dal medico.»
Contributi di Luciana Borsatti, Aldo Colonnello, Donatella Cozzi, Angela Felice, Gian Paolo Gri, Massimo Somaglino, Alberto Panza, Pietro Spirito, Giordano Bruno Traversa, Francesca Varsori.
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INTERSEZIONI BABELICHE
Lingue dominanti e lingue dominate nella letteratura del ‘900
Saggi di Leo Zanier, Božidar Stanisic´, Angelo Floramo, Manuela Bisconcin, Alessandra Kersevan, Mauro Daltin, Melita Richter
CON L’ACQUISTO DEL LIBRO IN OMAGGIO :
INTERSEZIONI BABELICHE
di AA.VV. a cura di Anita Bressan
Intersezioni Babeliche – Croseris Babelichis – Babylonische Schnittpunkte – Babilonska Prepletanja. “Conoscere una sola lingua, un solo lavoro, un solo costume, una sola civiltà, conoscere una sola logica, è prigione – Ndjock Ngana”. (Atti del Convegno tenutosi a San Daniele del Friuli il 9-18 ottobre 2008). Contributi di Alessandra Kersevan, Giampaolo Carbonetto, Elena di Giovanni, Mauro Tosco, Giulio Soravia, Maurizio Puntin, Renato Iacumin e Raphael D’Abdon. -
VOLTI IN POESIA
di Giuseppe Mariuz e Renzo Daneluzzi
Presentazione di Alessandro Tesini
Libro fotograficoIl libro è nato dall’incontro del fotografo Renzo Daneluzzi con il poeta Giuseppe Mariuz. Il primo ha raccolto una galleria di ritratti di persone di varia estrazione sociale, che nel corso degli ultimi venticinque anni si sono recate nel suo studio. Il secondo è stato chiamato a commentare quelle figure. Da lì è nata l’idea che quei volti potessero anche essere traslati in poesia.
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LETTERE PEDAGOGICHE
Per ripensare insieme con urgenza e in profondità il senso della scuola.
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DAL MILITARE AL CIVILE
La conversione preventiva della base USAF di Aviano
Ricerche e progettiCome comportarsi di fronte a una base militare in attività? Dal militare al civile. La conversione preventiva della base USAF di Aviano. Dietro a questa definizione risiede l’intenzione di contrastare le basi a scopi militari nel mondo, convertendo il loro utilizzo a scopi civili. Si tratta di un cambiamento dal basso, ecologico e sociale, le cui prospettive sono mirate soprattutto al risparmio di tempo e risorse utili, alla prevenzione di un contraccolpo economico e di eventuali speculazioni, al rifiuto delle nuove militarizzazioni e delle loro conseguenze dannose per l’ambiente.
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IACOBA ANCILLA
Biografia imperfetta di una ragazza nel Cinquecento
Nell’autunno del 1549 il caso segnò una svolta irreversibile nella vita di una giovane serva, Iacoba, che per appartenenza di genere, età e condizione sociale sembrava avviata ad un’esistenza grigia, scontata, seguita da una silenziosa scomparsa nell’oscurità dei senzastoria. La pressione subita e l’imprevedibile reazione ad un destino deciso da altri, la forza d’una protesta veemente quanto incomprensibile, innescano invece una dinamica che fa emergere dal passato i tratti della sua figura insolitamente determinata, sorprendentemente autonoma. La ricostruzione (im)possibile di quegli avvenimenti e del contesto in cui si sviluppano costituisce l’argomento di questo libro.
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GENTE DI FERRIERA
Classe Operaia friulana e dintorni: altre storie
Storie di operai, passioni, gioie, dolori grandi e piccoli, battaglie sindacali, racconti partigiani.
In una parola, la vita vera, di coloro che hanno capito che i problemi non derivano dalle speranze mancate, bensì dalla mancanza di speranze. -
IRRECUPERABILI – Storie del Reparto Dieci
Trent’anni fa, nel manicomio di Udine, c’erano delle persone condannate all’oblio. Non avevano alcun diritto, se non quello ad una sopravvivenza disperata. Erano gli Irrecuperabili del Reparto Dieci, destinati a scomparire frettolosamente dentro la fortezza vuota dell’istituzione. Nelle cartelle cliniche si liquidavano in poche righe. Alcuni di loro, però, poterono sperimentare una straordinaria esperienza di vita. Furono aiutati a scoprire se stessi, a esprimere le proprie qualità. Poterono sperimentare un rapporto basato sul rispetto e non sulla sopraffazione. Poi con la legge 180/78 l’”Istituzione” segregante è finita.
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GIOBATTA Tiepolo a Udine
Un percorso bifacciale, colorato, divertente e realizzato con materiali diversi, sulla strada della conoscenza di Giobatta Tiepolo, della sua vita e della sua opera. Uno strumento didattico interattivo per i ragazzi che vogliono conoscere il patrimonio artistico del Friuli.
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PIERO PEZZÈ musicista europeo nel Friuli del Novecento
Analisi estetico-musicale di Claudio Cojaniz
Analisi della produzione corale a cura di Gilberto Pressacco
La figura artistica di Piero Pezzè viene delineata nei tratti salienti di una vita intensa e faticosa, in un più ampio quadro rievocativo attinente alle emergenti caratteristiche di una terra di forti potenzialità civili e sociali, quale è il Friuli. La sua è un’opera composita di vaste proporzioni, in un incessante alternarsi di generi, riflettenti l’inquietudine, la problematicità della musica del nostro tempo.