«… dei bambini facevano il bagno vicino alla sponda, e quando passavo loro accanto mi chiamavano a gran voce “Ehi, khawaja!”».
Una lotta quotidiana contro le ingiustizie, la fame, il clima, le prepotenze. Un rapporto speciale con gli abitanti, le donne e i bambini, in un romanzo-diario in cui l’autrice è consapevole delle nostre misere battaglie quotidiane a confronto con il bisogno di pane, acqua e libertà di tanta parte del mondo.
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