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Libri Recenti
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FAMEIS 4 – Doi nonos scompagnâts
Isal pussibil meti dongje une famee di int che no je nassude des stessis bandis, che no fevele la stesse lenghe e che no pree te stesse maniere? Chê dal piçul Vigji e je propit cussì, e cuant che e je ore di fâ di cene cheste famee e fâs sintî la sô lenghe, uniche e particolâr. Alore al vâl propit la pene di preparâ une biele… torte. Torte?
È possibile tenere insieme una famiglia di gente che non è nata dalle stesse parti, che non parla la stessa lingua e che non prega nella stessa maniera? Quella del piccolo Vigji è proprio così, e quando è ora di preparare la cena questa famiglia fa sentire la propria lingua, unica e particolare. Allora vale proprio la pena di preparare una bella… torta. Torta?
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FAMEIS 3 – Vanilie e soreli
Une famee dome di feminis, cuntune none bisse che e vîf te dispense, une none che e cusine di continui. Po dopo, Agne – che nissun si vise plui cemût che si clame – e sô sûr, la mame, che par lavôr e vuide un camion grandon e ros. Par ultime ancje une vecje gjate tant dispetose. Une famee dulà che une dì e rive une frutine colôr di lat e cjocolate, di non Jasmine e che e nûl di vanilie e di soreli.
Una famiglia di sole donne, con una bisnonna che vive nella dispensa, una nonna che cucina di continuo. E poi, Agne – che nessuno ricorda come si chiama – e sua sorella, la mamma, che di lavoro guida un enorme camion rosso. Per ultima anche una vecchia gatta molto dispettosa. Una famiglia dove un giorno arriva una bimba color latte e cioccolato, di nome Jasmine, che profuma di vaniglia e sole.
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NEGLI OCCHI E NEL CUORE
I Gentilli, ebrei friulani testimoni della Shoah
Documentatissimo e appassionante questo viaggio che Valerio Marchi compie nelle memorie di una famiglia ebraica friulana, i Gentilli, frugando fin dentro le pieghe delle loro tasche, come recita un modo di dire della tradizione Yiddish. Si delinea così la polimorfa e ricca storia di donne e uomini la cui vita si è intersecata con i luoghi in cui sono vissuti e con i tempi che li hanno segnati, nel bene e nel male, fino a confondersi con i profili dei paesaggi e delle case in cui hanno dimorato.
(Angelo Floramo)
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DAVANTI AI VISIGOTI
Davanti ai Visigoti
siamo tutti più ciechiPerché «Siamo terra e mare / e camminiamo costeggiando il muro», e Benedetti ce lo dice subito, mettendo in quadro l’esistenza di ogni giorno, il quotidiano che però si nutre di passato e futuro. Ma, in modo ancor più interessante, di ciò che sfugge all’attenzione ‘normale’, di ciò che si deve in qualche modo ‘inventare’.
(Dalla prefazione di Giovanni Fierro)
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CORRISPONDENZE – Frammenti di saggezza raku
Un legame forte come la vita, lieve come l’esistenza, unisce la filosofia zen, la ceramica raku e i versi brevi dell’haiku. Queste tradizioni giapponesi condividono l’amore per l’essenzialità, la meditazione, il silenzio e l’osservazione della natura.
Nel vuoto del vaso
il maestro contempla
la Via del raku -
EROINE DEL MITO. Figurazioni
A cura di Marina Giovannelli
Chi può dire che donna sia stata veramente Elena di Troia? Chi fu testimone del sacrificio di Alcesti?
A chi risponde tragicamente la fanciulla Eco? E Circe, fu davvero perfida incantatrice?Queste e altre “eroine”, pensate in epoche imprecisate del più lontano passato, sono state raccontate in diverse varianti, assumendo di volta in volta caratteristiche rispondenti ai tempi della storia e dell’immaginazione, ai luoghi della geografia e della psiche. Si tratta di “miti letterari”, che continuano a interrogare le profondità della natura umana e a confermarne l’infinita capacità di narrazione. Non “miti originari”, dunque, ma interpretazioni e interpretazioni di interpretazioni, sempre vitali, sempre contemporanee, poiché l’oscuro nucleo primitivo include il superamento di antinomie rigidamente razionali e dà spazio alle sfumature più recondite e imprevedibili del dispiegarsi delle passioni, proponendole alla capacità ordinatrice della parola.
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GENTE DI JAZZ
Interviste e personaggi dentro un festival jazz
Prefazione di Paolo Fresu
Postfazione di Fabio Turchini
Questo libro raccoglie una serie di interviste e dialoghi tra il giornalista e divulgatore di jazz Gerlando Gatto e una schiera di musicisti che, in epoche anche molto diverse, sono intervenuti al Festival “Udin&Jazz”, rassegna che da ventisette anni si svolge nel capoluogo friulano.
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L’ECCIDIO DELLE CARCERI DI UDINE DEL 9 APRILE 1945
Le fonti inedite dell’inchiesta per crimini di guerra della 69th Special Investigation Section
L’eccidio avvenuto il 9 aprile 1945 nelle Carceri giudiziarie di Udine nel quale trovarono la morte ventinove partigiani ed un agente della questura è una pagina nota e dolorosa della storia della lotta di Liberazione in Friuli, la cui memoria è coltivata sin dall’immediato dopoguerra. L’originalità di questa ricerca trae origine dal rinvenimento della consistente documentazione archivistica inerente al sistema repressivo ed alle rappresaglie naziste avvenute ad Udine conservata dal National Archives of United Kingdom, da cui sono emersi elementi nuovi per ricostruire le dinamiche e le cause dell’eccidio.
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FAMEIS 2 – Cjapâsi a bracecuel
Dino al à doi fradis e une sûr, un nono e une none, dodis gjats e une cjice. Ma al à ancje doi pais e dôs maris. Cemût puedial jessi? Ce raze di famee ise? Dino nol è bon di rispuindi. Lui al sa dome che cheste e je la sô fameone, la sô amade fameone, di cjapâ a bracecuel.
Dino ha due fratelli e una sorella, un nonno e una nonna, dodici gatti e una cagnetta. Ma ha anche due papà e due mamme. Come può essere? Che specie di famiglia? Dino non è capace di rispondere. Lui sa solo che questa è la sua famigliona, la sua amata famigliona, da prendere in un grande abbraccio.
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FAMEIS 1 – Mê mari e fâs il marangon
Loreta e à une famee che e pararès un pôc strambe. Ma ce isal di stramp tal vê une mari che e see, e inclaude, e incole e un pari che di sabide si met a sopressâ? E metìn dongje ancje un fradi di trê metris e une sûr inmagadore. Par Loreta cheste e je la famee, la uniche, la sô. Nol à impuartance par jê cui che al fâs ce, culì jê e cjate comprension, amôr e rispiet.
Loretta ha una famiglia che sembra un po’ strana. Ma cosa c’è di strano nell’avere una mamma che sega, inchioda, incolla e un papà che di sabato si mette a stirare? E aggiungiamoci anche un fratello di tre metri e una sorella streghetta. Per Loretta questa è la famiglia, l’unica, la sua. Non ha importanza per lei chi fa che cosa, qui trova comprensione, amore e rispetto.
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FAVOLE DELLA GRANDE GUERRA
“L’inferno era vero, era proprio quella tortura che abbiamo vissuto. Le esplosioni, il fango rancido e l’odore di zolfo bruciato: tutto combacia alla perfezione. Forse i profeti dei tempi antichi guardarono attraverso i secoli, e videro proprio il nostro conflitto, finendo col credere che sia opera del Satanasso.” Qual è la distanza che separa la storia e la memoria? In che modo il ricordo influenza i nostri pensieri?
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CONTRO IL FASCISMO OLTRE OGNI FRONTIERA
I FONTANOT NELLA GUERRA ANTIFASCISTA EUROPEA
Questo libro racconta l’avventura umana e politica della famiglia Fontanot, avventura che si svolge attraverso mezza Europa dai primi anni del Novecento sino alla fine della seconda guerra mondiale. I Fontanot sono operai ai cantieri navali di Monfalcone, socialisti ed anarchici, poi comunisti, un ramo della famiglia combatte nella Resistenza sul confine orientale d’Italia, a contatto con la Resistenza slovena. Un altro ramo si sposta in Francia, e dopo l’invasione tedesca combatte nella Resistenza francese. Tutti pagano prezzi altissimi.
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FEUILLES D’AMOUR – SFUEIS D’AMÔR
Un voyage fait de paroles, de photographies et de dessins grâce à l’image-guide d’un arbre, pour découvrir un paysage physique et intérieur.Un parcours qui retrace les origines, les aspirations, les espoirs et les désillusions d’une émigrante frioulane.Une invitation aussi à réfléchir, pour ne pas oublier d’où on vient, pour savoir toujours où on va.Un invît ancje a pensâ, par no dismenteâ di dulà che o vignìn, par savê simpri là che o lin. -
SFUEIS D’AMÔR – FOGLI D’AMORE
Un viaggio fatto di parole, fotografie e disegni attraverso la figura-guida di un albero, alla scoperta di un paesaggio fisico e interiore. Un percorso attraverso le origini, le aspirazioni, le speranze e le disillusioni di un’emigrante friulana. Un invito anche a riflettere, per non dimenticare da dove veniamo, per sapere sempre dove andiamo.
Un invît ancje a pensâ, par no dismenteâ di dulà che o vignìn, par savê simpri là che o lin.
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KEBAR KROSSÈ
Al è sucedût alc di brut a Udin e tal Friûl dal avignî. Une vore brut. No dal gjenar di chel dal violentissim “The Road” di Cormack Mc Carthy, li che il mont si à crevât in pôc timp, fracassant cuasi ogni forme di relazion sociâl. Pluitost la ruvine, in chest romanç di Stiefin Morat, e je lade indenant par plui timp, laint, secjant e fruçant ce che al jere e lassant in pîts une fantasime di societât che e sorevîf framieç dal lâ in sflics dai edificis e des sôs fondis esistenziâls, intal desert. La narazion di Morat e je plene di variazions linguistichis di ogni gjenar: di classe sociâl, di regjistri, di forme espressive e e je travanade di citazions che a tirin a ciment lis cognossincis leterariis dal letôr, començant dal non dal protagonist, Montàg che al è chel istès di “Fahrenheit 451” di Bradbury, passant pal huxleyan Soma e pal gibsonian Dexe e cuissà ce altri. Une distopie leterarie, intun mont in transizion viers no si sa ben ce, che e mostre i dams di dinamichis, ideologjiis, fats che a son za in vore orepresint.
Al è sucedût alc di brut a Udin e tal Friûl dal avignî. Une vore brut. O isal daûr a sucedi?
Donato Toffoli
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ÈCO s.femminile, plurale
Ventisei racconti in cui personaggi e ambienti sono indagati con i mezzi dell’introspezione e delle conoscenze storiche, in un quadro accattivante e per certi versi sorprendente
dei destini dei protagonisti. Storie che non sono autobiografiche (se non per quanto di autobiografico chi scrive riversa sempre nella propria opera) ma che spaziano invece in tempi e ambiti molto diversi. Le unificano i luoghi, perché tutte hanno a che fare con gente del Friuli e della Venezia Giulia. E pur nella varietà di genere e di stile narrativo, hanno la stessa scrittura asciutta, la stessa capacità immaginativa, per finali spesso folgoranti. -
FRAMMENTI SULLA GUERRA – Industria e neocolonialismo in un mondo multipolare
Questo lavoro collettivo intende proseguire il progetto di ricerca avviato con Se dici guerra (ed. KappaVu, 2014) ponendo l’accento sugli sviluppi dei vari aspetti che compongono il più spregiudicato processo produttivo globale: la guerra. Industria, governi, alti vertici militari e media mainstream stanno consolidando un modello di belligeranza privatizzato basato sulla “professionalità” e su narrazioni capovolte che vedono l’occidente “civile e democratico” obbligato a difendersi da minacce che assumono caratteristiche sempre più asimmetriche e ibride. Questo nuovo approccio comunicativo post ’89 è servito a mascherare il rilancio dei fatturati dell’industria di riferimento in crisi dopo il collasso del Patto di Varsavia e a restituire senso alla Nato, un’alleanza militare divenuta repentinamente obsoleta e fuori tempo.
RECENSIONE MONDE DIPLOMATIQUE – Massimo Rondine – febbraio 2017
RECENSIONE PAGINAUNO N.52 – aprile/maggio 2017
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SINGOLARITÀ
È la prima pubblicazione dell’Autrice, una raccolta di versi stesi nel corso degli anni in una selezione ricca di contenuti filosofici.
Libri in Offerta
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GIOBATTA Tiepolo a Udine
Un percorso bifacciale, colorato, divertente e realizzato con materiali diversi, sulla strada della conoscenza di Giobatta Tiepolo, della sua vita e della sua opera. Uno strumento didattico interattivo per i ragazzi che vogliono conoscere il patrimonio artistico del Friuli.
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IRRECUPERABILI – Storie del Reparto Dieci
Trent’anni fa, nel manicomio di Udine, c’erano delle persone condannate all’oblio. Non avevano alcun diritto, se non quello ad una sopravvivenza disperata. Erano gli Irrecuperabili del Reparto Dieci, destinati a scomparire frettolosamente dentro la fortezza vuota dell’istituzione. Nelle cartelle cliniche si liquidavano in poche righe. Alcuni di loro, però, poterono sperimentare una straordinaria esperienza di vita. Furono aiutati a scoprire se stessi, a esprimere le proprie qualità. Poi con la legge 180/78 l’”Istituzione” segregante è finita.
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LIRICS GRÊCS
Anacreont, Alcmen, Archiloc, Tirteu, Mimnerm, Ipponat, Saff, Alce… A son fruçons dai poetis plui famôs de liriche greche arcaiche, par une riflession jentri culture classiche e lenghe furlane. Anacreonte, Alcmene, Archiloco, Tirteo, Mimnermo, Ipponate, Saffo, Alceo… tradotti in friulano da Alessandro Carrozzo. Sono frammenti fra i più famosi della lirica greca arcaica, per una riflessione fra cultura classica e lingua friulana.
Chest libri è copagnât di un CD cu lis leturis des lirichis in tantis variantis furlanis.
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IL KOSOVARO
La storia vera di un profugo Kosovaro ospitato in Friuli dall’autrice.
“…A Pancevo, ricordo, / la piazza era affollata / per la grande Fiera dell’anno. / Sfilavano i cavalli / sul dorso le belle coperte / rosse o multicolori / tessute a disegni. / Pesa, il ricordo del passato. / Oggi Pancevo distrutta / è una fornace di veleni chimici…”. Bruna Sibilla-Sizia
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GENTE DI FERRIERA
Storie di operai, passioni, gioie, dolori grandi e piccoli, battaglie sindacali, raconti partigiani.
In una parola, la vita vera, di coloro che hanno capito che i problemi non derivano dalle speranze mancate, bensì dalla mancanza di speranze. -
IACOBA ANCILLA
Nell’autunno del 1549 il caso segnò una svolta irreversibile nella vita di una giovane serva, Iacoba, che per appartenenza di genere, età e condizione sociale sembrava avviata ad un’esistenza grigia, scontata, seguita da una silenziosa scomparsa nell’oscurità dei senzastoria. La pressione subita e l’imprevedibile reazione ad un destino deciso da altri, la forza d’una protesta veemente quanto incomprensibile, innescano invece una dinamica che fa emergere dal passato i tratti della sua figura insolitamente determinata, sorprendentemente autonoma. La ricostruzione (im)possibile di quegli avvenimenti e del contesto in cui si sviluppano costituisce l’argomento di questo libro.
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L’ULTIMO DEL PARADISO – Il canto XXXIII del Paradiso. Dante e i bambini
Un’ esperienza unica che vede, quale punto di partenza, la scelta di un’insegnante di spiegare, ai suoi allevi di scuola elementare, l’ultimo Canto del Paradiso dalla Divina Commedia di Dante Alighieri. La risposta dei bambini è straordinaria. Ne nasce anche uno spettacolo teatrale. Il libro raccoglie il lavoro dell’insegnante, il testo dello spettacolo, nonché i significativi commenti ed i disegni dei bambini.
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LA FORTUNA
Une storie a fumuts jenfri Argjentine e Friûl, dulà che dut al è miscliçât, lis esistencis, lis culturis, lis lenghis. Une aventure jenfri bandoneons, armis e diamants, su lis olmis di un personaç leiendari e incuintrant manigolts, poetis rivoluzionaris e feminis fatâls. Un zâl che al tache tai prins dal secul passât, cu la emigrazion di Tojo in Argjentine e al va indenant fin ai nestris dîs cul nevôt Quisco che al cîr lis usmis di so nono e de proprie identitât.
Una storia a fumetti fra Argentina e Friuli, dove tutto è mescolato, le esistenze, le culture, le lingue. Un’avventura fra bandoneons, armi e diamanti, sulle tracce di un personaggio leggendario e incontrando manigoldi, poeti rivoluzionari e donne fatali. Un giallo che inizia dai primi anni del secolo scorso, con l’emigrazione di Tojo in Argentina e prosegue fino ai giorni nostri con il nipote Quisco che cerca le orme di suo nonno e della propria identità. -
LE FAVOLE DEL CORVO
“…Il mondo della foresta è il mondo moderno e il corvo non è ben visto né dai benpensanti di destra né da quelli di sinistra, né la sua interpretazione-trasformazione della morale delle favole piace alla civetta che le ritiene abnormi, irriverenti verso l’autorità dei vecchi favolisti, e irridenti verso lo status quo…”. Tito Maniacco
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LETTERE DAL SUDAN
Internet come unico mezzo di comunicazione con il cosiddetto primo mondo. Una testimonianza diretta, febbrile, del rapporto fra occidente e oriente, islam e cristianesimo, colonizzatori e colonizzati, primo, secondo e terzo mondo. Un’esperienza in cui il tempo e lo spazio si capovolgono, si dilatano, si distorcono. Una lotta quotidiana contro le ingiustizie, la fame, il clima, le prepotenze. Un rapporto speciale con gli abitanti, le donne e i bambini, in un romanzo-diario in cui l’autrice è consapevole delle nostre misere battaglie quotidiane a confronto con il bisogno di pane, acqua e libertà di tanta parte del mondo.
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DAL MILITARE AL CIVILE
La conversione preventiva della base USAF di Aviano
Ricerche e progetti -
GARAGE 77
«Claudio – il festival di Stoccarda al è un festival gros… cjape Folkest chi in Friûl… si fâs a Spilimberc, ma tu tu podis benissim lâ a sintî yb conciert… ancje a Lubiane.
Elvio – Alore, il festival di Stoccarda al è cussì gros, ma cussì gros che nû i podin ancje in place a Grediscje!… Cjale, mi sta vegnint un nervôs…»
Il Teatro Incerto (Fabiano Fantini, Claudio Moretti e Elvio Scruzzi) al è il plui popolâr grup teatrâl furlan. Nassût tal 1985 in 30 agns di ativitât al â realizât tancj spetacui e miârs di replichis in ducj i cjantons e situazions dentri e fûr dal Friûl. Fra chescj Le scarpe prendono piede, la trilogjie Four, Dentri, Laris, Maratona di New York, I mosaiciscj, Muradôrs. Cence dismenteâsi des publicitâts e des trasmissions radiofonichis e televisivis, deventadis dai mîts de culture furlane popolâr dal dì di vuê. -
IL FINIMENTO DEL PAESE
“Bello, intenso, con splendidi passaggi e paesaggi, duro e anche scorbutico, ma è quello che ci vuole”. Così Claudio Magris definisce sinteticamente questo romanzo, che è accompagnato anche da due scritti di Mario Rigoni Stern e Marosia Castaldi.
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IRAŠKI BREVIR – BREVIARIO IRACHENO
collana PAROLE TRADOTTE
traduzione di di Jolka Milic
testi italiano/sloveno a fronte -
LEMMI IN FILA
La nuova raccolta di poesie civili di uno dei maggiori poeti del Friuli Venezia Giulia. “Le pagine di Morandini poeta non si risolvono in una denuncia (sì, ci sono anche invettive, parole crude di accusa), vogliono essere – come l’occhio del cittadino «che guarda sgomento / vede si oppone» – anche un atto di carica etica contro il disfacimento, contro la perdita di coscienza, la corrosione del «bel Paese».” Elvio Guagnini
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LETTERE PEDAGOGICHE
Per ripensare insieme con urgenza e in profondità il senso della scuola. -
ODISSEE di Omêr
voltât par furlan di Sandri Carrozzo e Pierluigi Visintin
Un lavôr di traduzion integrâl dal grêc al furlan, lât indevant par plui di 8 agns. Un dai classics de leterature di ducj i timps, une metafore de condizion umane stesse. Test grêc inte pagjine dongje.
Un lavoro di traduzione integrale dal greco al friulano durato oltre 8 anni. Uno dei classici della letteratura mondiale, una metafora della stessa condizione umana. Testo greco a fronte.
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PER NON MORIRE IN VERSI
collana Discanto – 7
“Quelle che essenzialmente Andrea Zuccolo porta all’atto della creazione di una poesia è un profondo senso del suo divenire più che la poesia stessa, della sua potenzialità di prendere posto in un panorama di spettacolo orale, della sua appartenenza alla comunità umana. Zuccolo scrive con una rabbia, una disperazione e una tenerezza che sono parte del salto drammatico “dalla pagina”, per cosi dire, all’interno delle persone, le persone in definitiva”. Jack Hirschman San Francisco, 5 luglio 2004.
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